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IL TEATRO DEL TEMPO

DI OXYAN

 

La bellezza del teatro è che permette di rappresentare la vita con le infinite sfumature che la colorano.

La bellezza della vita stessa nasce anche dall’interpretazione che noi semplici uomini proviamo a fare e dare, per riempire di significato quello che è il nostro tentativo di viverla appieno.

Così anche Alessia Principi, una giovanissima interprete della vita, a soli 22 anni ha creato la sua prima opera d’arte, di breve durata (soli 26 minuti), ma piena di quel significato che lascia senza fiato, senza parole, che spacca le rigidità del cuore e apre alla dimensione dell’emozione pura in totale semplicità.

“Il teatro del tempo” è una miniatura della vita, delle sue fasi e per quanto sia conosciuta, mai ci si abitua al tempo che scorre inesorabile, senza sosta.

Ma che cos’è la vita se non il materializzarsi di un tempo che ha inizio e si evolve, e che cos’è la morte se non il compimento di quel tempo?

Nella sua breve rappresentazione Alessia offre un piccolo spaccato della vita che si muove, si evolve, cambia e si riempie di molteplici emozioni e sentimenti e alcuni brani tratti dal libro “Cuore”, accentuano il valore e il punto di vista che Alessia vuole trasmettere.

Alessia però, contrappone a tale dinamicità un elemento che spicca invece per la sua staticità ed immensità: il tempo testimone silenzioso di ogni istante, di ogni respiro di ogni singolo uomo e creatura vivente. Appare nelle vesti candide di una donna, che tiene in mano una clessidra che muove con estrema delicatezza, calma ed accortezza.  Segna così il momento di ciascuno che prende per mano con estrema ed assoluta dolcezza e lo accompagna la dove è mistero. E’ un’interpretazione che fa sussultare l’animo, un’interpretazione che ferma ogni pensiero interiore e cattura per la sua potenza e maestosità, anche se a dire il vero il tutto traspare da una totale grazia, eleganza, finezza, raffinatezza e sensibilità.

Il valore della vita è dato dall’esistenza della sua fine, pertanto si dovrebbe apprezzare e non si dovrebbe dare per scontata!

L’intensità dell’opera è avvalorata dal fatto che la giovane regista e anche attrice si è appoggiata all’esperienza di una vita piena di attenzioni agli attimi e ai particolari: il Maestro Corrado Lazzarini ha supervisionato la creazione dello spettacolo con suggerimenti e consigli che hanno perfezionato l’opera di Alessia con dettagli preziosi. Il Maestro Lazzarini si è dedicato anche alla scelta di incantevoli composizioni musicali che hanno fatto da colonna sonora e alla gestione delle luci con un gioco ben misurato e attento al suscitare reazioni interiori importanti e suggestive. Tale splendido connubio ha creato davvero una dimensione diversa, impalpabile ma concreta agli occhi del cuore, che solo può decidere di arrendersi e aprirsi per godere di sì tanta bellezza.

Ma la genialità di Alessia oltre alla tematica introspettiva è testimoniata dall’aver creato una scena di vita in cui ogni personaggio è se stesso: Alessia ha creato scene mute in cui la comunicazione della gestualità, delle posture del corpo, dei suoi comportamenti e movimenti fanno la differenza assoluta perché lasciano spazio all’espressività di ciascuno di emergere ed emozionare. C’è il così detto canovaccio, la linea degli eventi, ma l’interpretazione, i tempi e i modi dell’espressione sono dettati da ciò che in quel momento il così detto attore percepisce e desidera espandere.

Davvero questo modo di fare teatro lascia un segno indelebile, dato dall’impronta vera e pura dell’emozione di essere nel modo più semplice se stessi!    

E ancora, “Il teatro del tempo” è un’opera che non termina con l’atto conclusivo, ma continua a lavorare dentro a distanza di giorni, grazie soprattutto all’immagine di quei passi calmi e leggeri del Tempo che ha scandito la sua presenza continua e discreta e che fa ben intendere che mai lascia e lascerà l’uomo da solo, ma sempre lo accompagnerà e avvolgerà dal suo primo al suo ultimo respiro!

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